lunedì 20 marzo 2017

NON VOGLIAMO PUBBLICITA' NELLE NOSTRE CASSETTE

La pubblicità nelle cassette  contribuisce all’ accumulo di rifiuti nelle strade    


                                      
                            CAMPAGNA NO-PUB






Se c’è una cosa di cui non si sente la mancanza nel Comune di Anzio è una fonte aggiuntiva che produca  rifiuti  sul suolo pubblico. Ci pensa già  un servizio di raccolta sgangherato a provocare accumuli di rifiuti lungo i bordi delle strade comunali, accumuli che si formano e vengono rimossi alla stessa stregua con cui invece della malattia si insiste a voler curare il sintomo: invece di evitare che i rifiuti vengano abbandonati in strada  si preferisce continuare a raccoglierli sotto forma di continue “bonifiche” con costi aggiuntivi per la comunità. Ai rifiuti abbandonati, che si identificano prevalentemente con la  formazione di mucchi spesso in corrispondenza dei vecchi cassonetti, si aggiunge un’altra modalità  forse ancora più fastidiosa ma certamente  più contrastabile dell’altra: la distribuzione martellante di pubblicità di prodotti in vendita prevalentemente nei supermercati della zona.

Questo servizio, si fa per dire, può essere utile alla comunità se fosse fornito con un minimo di grano salis, perché permette di conoscere i prezzi dei prodotti e gli sconti praticati, elemento che in tempo di crisi economica, può aiutare le famiglie. Purtroppo, la distribuzione dei depliants pubblicitari viene fatta senza alcuna logica e nemmeno senza l’efficacia che chi la paga dovrebbe aspettarsi. E’ molto comune vedere ragazzotti, spesso extra-comunitari, che celermente passano di cassetta postale in cassetta postale accanendosi a ficcare dentro in ognuna di esse uno o più opuscoli pubblicitari. 

Accanendosi, perché nella maggioranza dei casi le abitazioni non sono abitate e gli opuscoli pubblicitari si accumulano nella cassette  e nel terreno circostante incrementando il degrado e la sporcizia che il servizio pubblico che non funziona facilita,  con la mancanza della pulizia delle strade che è prevista in contratto ma di cui non si vede traccia nella realtà quotidiana. È molto comune nei paesi europei e nord americani veder sulle cassette della posta una targhetta su  cui è scritto NO-PUB oppure NO-AD  che manifesta l’intenzione, sempre rispettata,  di non ricevere materiale pubblicitario. 

Aspettarsi che il ragazzotto, che si sta guadagnando la paghetta,  rispetti la scritta NO-PUB sarebbe troppo,  ma sperare che le ditte che ordinano la distribuzione abbiamo un pò di rispetto per l’ambiente credo sia un desiderio lecito e soddisfacibile. 

Basterebbe che il sindaco emettesse una semplice ordinanza con cui proibisca che la distribuzione degli opuscoli pubblicitari avvenga nelle cassette che, evidentemente, non vengono svuotate, oppure nelle cassette in cui sia scritto “NO-PUB”,  per ridurre notevolmente il fatto  che le strade vengano inondate da cartacce colorate che si distribuiscono in modo continuo ed uniforme nell’ ambiente.  

Un’ordinanza di questo tipo ha dimostrato altrove  di essere efficace e conveniente per tutti. Innanzi tutto per chi produce  la pubblicità, perché potrebbe ridurre il numero degli opuscoli ed indirizzarli solo verso  chi ha interesse o che, comunque, vorrà o potrà leggere il messaggio pubblicitario. 

Poi eviterà quell’ accumulo di carta nella cassette della posta che serve solo a segnalare alla criminalità che la casa è disabitata e quindi oggetto facile per una visita non desiderata. Infine ridurrà la quantità di fastidiosissimi rifiuti che rende le nostre strade una pattumiera,  senza soluzione di continuità.



Sergio Franchi

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