lunedì 21 ottobre 2019

VILLA MARCELLA RITORNA


Era della banda della Magliana, oggi è motivo di disagio e pericolo per la gente
    
ABBATTERE
VILLA MARCELLA
Sembra il relitto di un disco volante, il rudere che in fondo alla via del Tridente a Lavinio ricorda i fasti di un tempo passato e l’inefficienza di quello presente. E’ una vecchia storia che la prosa  brillante di una cara amica di tante battaglie nel Comitato per Lavinio, Paola Leoncini, ha raccontato tante volte nella pagine della stampa locale.

“Fatta costruire da un architetto estroso, negli anni ' 60, con accorgimenti particolari per venire incontro ai gravi disagi di una figlia handicappata (infatti, nel retro della casa si può notare il cilindro ospitante una sorta di ascensore che serviva alla ragazza per spostarsi da un piano all'altro della casa), la villa viene poi rivenduta dallo stesso architetto, vittima di un rovescio di fortuna, e passa attraverso vari proprietari finché non è acquistata da un compratore molto abbiente il quale si rivelerà poi membro della famosa Banda della Magliana, organizzazione di delinquenti che imperversa  ed infesta Roma e provincia per tutto il decennio '70. Lavinio ricorda la villa per le feste faraoniche che avevano luogo all'interno della casa, addobbata ed illuminata meglio delle ville hollywoodiane, nel corso delle cui serate, scorreva alcool ma, soprattutto, droga, a fiumi. Durante uno di questi party, qualcuno ci lascia le penne in circostanze mai chiarite. Malore da consumo di stupefacenti, o omicidio? L'arcano non è mai stato risolto. Morale della favola: chiamata da fuori a causa del chiasso dei festanti, la Polizia fa irruzione nella villa, arresta tutti, la villa viene chiusa, sigillata, sequestrata e resa pertanto inutilizzabile ed inabitabile per 25 anni e anche di più. Ai primi anni del nuovo millennio, scaduti i tempi giudiziari, la villa è dissequestrata, ma  oltre 30 anni di silenzio, disinteresse (la costruzione è in fondo ad un vialetto non molto visibile e frequentato) e completo abbandono sono ostentati agli occhi di chi passa davanti ad essa in termini di muri scrostati e macchiati di umidità, vetri rotti, tetto spiovente non solo per capricci artistici, giungla verde costituita da piante nate spontaneamente nella piscina, non si sa se tutte originarie del luogo, così come si sa poco sulla fauna, che circola fra quelle fronde, a parte i topi e le zanzare che vi si trovano in quantità industriali. Le scale congiungenti i due piani della casa hanno un aspetto per niente rassicurante che non incoraggia di certo un'ispezione accurata anche fra i possibili coraggiosi "addetti ai lavori". E non ispirerebbe fiducia neppure al fantasma di Nosferatu. 
Insomma, un panorama deprimente che, rammentando i fasti di 40 anni prima, stringe il cuore a chi, appunto, li ricorda”

Lo stato di abbandono e di degrado in cui versa la magione è serio motivo di allarme per il vicinato. E' da citare, infatti, che l'immediato circondario della villa  è abitato: ad un lato da una simpatica signora vivente in una graziosa villetta dai muri dipinti di rosa, che cozza in maniera terribile contro il grigio squallore della casa semi-distrutta; e di fronte, da un signore nordico (lombardo), artista del marmo. Insomma il relitto della Villa Marcella sta causando da anni un disagio non più sostenibile da parte del vicinato. C’è un limite a tutto e, pur con le restrizioni imposte da un bilancio asfittico, bisogna intervenire. Se ne è parlato di nuovo nell’ambito del Comitato Per Lavinio e nelle riunioni di Uniti Per l’Ambiente e si è deciso che è l’ora di tornare alla carica con il Comune per trovare una soluzione. Certamente la villa non è tecnicamente recuperabile e quindi deve essere abbattuta per ricavarne uno spazio che il Comune potrà destinare per qualche attività socialmente apprezzabile. La soluzione del problema è stata rimandata per anni e non può essere rimandata in eterno.  Riprendendo da una richiesta dell’Associazione Città Insieme, ho segnalato, anche se in maniera del tutto informale, al Sindaco di Anzio la possibilità di attingere ai fondi regionali messi a disposizione per il recupero dei beni sequestrati alla delinquenza organizzata ( con determina n. G12058 del 13/9/2019). Verrà coinvolta l’autorità sanitaria per ribadire la situazione di pericolo e verrà formulata una richiesta formale al Comune di intervenire. Lo Abbiamo fatto per il mostro a forma rotonda sulla spiaggia vicino a Tor Caldara. Ora tocca Villa Marcella.
Sergio Franchi