La pubblicità nelle cassette contribuisce all’ accumulo di rifiuti nelle
strade
CAMPAGNA NO-PUB
Se c’è una cosa di cui non si sente la mancanza nel
Comune di Anzio è una fonte aggiuntiva che produca rifiuti
sul suolo pubblico. Ci pensa già un servizio di raccolta sgangherato a
provocare accumuli di rifiuti lungo i bordi delle strade comunali, accumuli che
si formano e vengono rimossi alla stessa stregua con cui invece della malattia
si insiste a voler curare il sintomo: invece di evitare che i rifiuti vengano
abbandonati in strada si preferisce
continuare a raccoglierli sotto forma di continue “bonifiche” con costi
aggiuntivi per la comunità. Ai rifiuti abbandonati, che si identificano
prevalentemente con la formazione di
mucchi spesso in corrispondenza dei vecchi cassonetti, si aggiunge un’altra
modalità forse ancora più fastidiosa ma
certamente più contrastabile dell’altra:
la distribuzione martellante di pubblicità di prodotti in vendita
prevalentemente nei supermercati della zona.
Questo servizio, si fa per dire,
può essere utile alla comunità se fosse fornito con un minimo di grano salis,
perché permette di conoscere i prezzi dei prodotti e gli sconti praticati,
elemento che in tempo di crisi economica, può aiutare le famiglie. Purtroppo,
la distribuzione dei depliants pubblicitari viene fatta senza alcuna logica e
nemmeno senza l’efficacia che chi la paga dovrebbe aspettarsi. E’ molto comune
vedere ragazzotti, spesso extra-comunitari, che celermente passano di cassetta
postale in cassetta postale accanendosi a ficcare dentro in ognuna di esse uno
o più opuscoli pubblicitari.
Accanendosi, perché nella maggioranza dei casi le
abitazioni non sono abitate e gli opuscoli pubblicitari si accumulano nella
cassette e nel terreno circostante
incrementando il degrado e la sporcizia che il servizio pubblico che non
funziona facilita, con la mancanza della
pulizia delle strade che è prevista in contratto ma di cui non si vede traccia
nella realtà quotidiana. È molto comune nei paesi europei e nord americani
veder sulle cassette della posta una targhetta su cui è scritto NO-PUB oppure NO-AD che manifesta l’intenzione, sempre rispettata,
di non ricevere materiale pubblicitario.
Aspettarsi che il ragazzotto, che si sta guadagnando la paghetta, rispetti la scritta NO-PUB sarebbe troppo, ma sperare che le ditte che ordinano la
distribuzione abbiamo un pò di rispetto per l’ambiente credo sia un desiderio
lecito e soddisfacibile.
Basterebbe che il sindaco emettesse una semplice
ordinanza con cui proibisca che la distribuzione degli opuscoli pubblicitari
avvenga nelle cassette che, evidentemente, non vengono svuotate, oppure nelle
cassette in cui sia scritto “NO-PUB”, per ridurre notevolmente il fatto che le strade vengano inondate da cartacce
colorate che si distribuiscono in modo continuo ed uniforme nell’ ambiente.
Un’ordinanza di questo tipo ha dimostrato
altrove di essere efficace e conveniente
per tutti. Innanzi tutto per chi produce la pubblicità, perché potrebbe ridurre il
numero degli opuscoli ed indirizzarli solo verso chi ha interesse o che, comunque, vorrà o
potrà leggere il messaggio pubblicitario.
Poi eviterà quell’ accumulo di carta
nella cassette della posta che serve solo a segnalare alla criminalità che la
casa è disabitata e quindi oggetto facile per una visita non desiderata. Infine
ridurrà la quantità di fastidiosissimi rifiuti che rende le nostre strade una
pattumiera, senza soluzione di continuità.
Sergio Franchi
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