LUGLIO 2017
Signor Sindaco,
Lei sa certamente che il nostro gruppo,
unico nella sua specie, ha, come solo obiettivo, quello di contribuire al
progresso del nostro territorio perché esso è costituito da persone che nel
territorio vivono e che questo territorio amano ma che non “fanno politica”.
Purtroppo, però, negli ultimi anni l’obiettivo è necessariamente mutato ed il
nostro Comitato invece di contribuire al progresso si deve limitare a
combattere il degrado assoluto in cui la città di Anzio ed i suo quartieri sono
caduti. Abbiamo avuto più occasioni di incontrarLa e di parlare con Lei ma,
quello che appare dal confronto, è una
Sua visione limitata della situazione generale e, a mio avviso, il fatto che
Lei non sembra percepire la perdita di
controllo del territorio; una percezione, mi creda, condivisa da tantissimi
cittadini che non Le sono politicamente avversi. Prendiamo ad esempio la
gestione dei rifiuti. Negli anni abbiamo dato chiaro e netto il segno della
nostra volontà di partecipare secondo un concetto fondamentale:”senza il
confronto e la collaborazione fra utenza e gestione il servizio fallisce”. In
collaborazione con il compianto Ing. Natalini producemmo nel 2008 un studio
pilota che spedimmo all’ufficio competente proponendo di collaborare con il
medesimo per la sua sperimentazione, quell’ufficio ignorò l’apporto e la
collaborazione dell’utenza. Dopo l’iter tribolato che ha condotto all’appalto, il servizio ha immediatamente dato il segno di
carenze sia strutturali sia gestionali. Il capitolato ha mostrato le lacune che
Lei stesso ha recentemente sintetizzato con la frase “questo capitolato non va bene per
Anzio”: questo capitolato è stato concepito, adottato e gestito dalla Sua
Amministrazione. La gestione, nella sua
complessità interdisciplinare, ha rivelato lacune devastanti. Abbiamo
accentuato successivamente la nostra proposta di collaborazione tanto da
giungere alla firma di un protocollo d’intesa con l’Assessore all’Ambiente
(23/9/2105 prot 36351) al fine di contribuire ad apportare quelle necessarie
modifiche operative indispensabili per razionalizzare il servizio e per abbattere quei costi che
riteniamo dovuti ad anomalie correggibili. L’accordo, che fu completamente
disatteso da parte dell’Amministrazione, fu unilateralmente denunciato dal
nostro gruppo il 15/6/2016. Il risultato è che le strade del Comune sono diventate
una discarica generalizzata. Oltre al grande danno d’immagine che ne deriva ad un
comune con vocazione turistica c’è, però un aspetto di danno che deriva alla
comunità dei contribuenti. Non entriamo volutamente nell’analisi complessa
delle ragioni ma riteniamo utile sintetizzare l’aspetto economico e le anomalie
che ne influenzano l’evoluzione. I
servizi di raccolta differenziata dei rifiuti tendono a veder ridotti i costi
alla fine del secondo anno, quando cioè sono stati ammortizzati i costi di
start up (nel nostro caso sostenuti dal contributo della Provincia) e si
incrementa il ricavato dalla vendita delle frazioni differenziate. Nel caso di
Anzio l’aumento della tariffa è stato costante ed è previsto che continui. Quali
sono le ragioni? Le ragioni sono molteplici ma che si possono riassumere in
alcuni aspetti operativi: la scarsa capacità di gestire il servizio, un
contratto poco funzionale, l’enorme quantità di rifiuti raccolti in strada con
la conseguente lievitazione dell’indifferenziato, la decisione di non
considerare i rifiuti verdi come frazione differenziata, la mancata
distribuzione delle compostiere, l’inefficienza del servizio di prelievo
domiciliare ecc. Questi elementi che, nonostante i nostri reiterati tentativi,
la dirigenza del servizio non ha creduto opportuno modificare, costituiscono le
ragioni dei maggiori costi e un maggiore gravame ingiustificato per la gente. I
rifiuti si prelevano presso l’utenza; le bonifiche stradali devono costituire
un’eccezione e quando esse sono la
regola allora il servizio ha fallito ed
a pagarne le spese sono quei cittadini che pagano la TARI. Non riteniamo giusto
che questo spreco di risorse possa protrarsi a carico dei cittadini per cui
abbiamo programmato una serie di manifestazioni che dovrebbero costituire invito
e stimolo per Lei, Signor Sindaco, a prendere immediati e radicali provvedimenti
per invertire un corso poco virtuoso che ha provocato e provoca enorme disagio
ed un danno economico alla gente ed all’immagine
di Anzio.
Sergio Franchi
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